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LA NOSTRA STORIA

Può risultare complesso e forse riduttivo provare a riassumere i passi di storia che ci hanno portato alla creazione ed alla implementazione di questa piattaforma, per raccontare però a chi legge queste pagine, quale spirito arde dietro a questi anni di azioni e progetti sfrutteremo le parole dei dott.ri Guaita, Tamang e Pellegrini che ci ricordano come “visto il costante e rapido cambiamento degli equilibri sociali riteniamo che si debba essere sempre aperti all’imprevisto e alle inevitabili incertezze del dover pensare e programmare adeguati interventi nell’ambito della prevenzione e della salute. A questo proposito, uno dei requisiti essenziali per realizzare e valutare i programmi di Peer Education è la corretta definizione di obiettivi chiari e rilevanti. Questo significa da un lato mantenere uno sguardo vigile e attento sulle evoluzioni del mondo giovanile e dall’altro saper condurre con i giovani un’efficace attività di progettazione. Se gli attori impegnati nelle attività di Peer Education sapranno orientarsi con questi sguardi riusciranno ad affrontare le continue sfide poste alla prevenzione e alla promozione di salute”[1].

 

È in quest’ottica che la Regione Veneto promuove da diciassette anni le attività di Peer Education, attività che hanno il pregio di funzionare perché in grado di veicolare informazioni attraverso testimoni qualificati con modalità comprensibili e chiare a chi le riceve.[2]

Ripercorriamo le tappe che hanno portato fino ad oggi:

 

Nel 2002 si iniziò con il progetto “Sfumiamo i dubbi”, un progetto di prevenzione del tabagismo rivolto agli istituti secondari di secondo grado, basato proprio sulla educazione tra pari. a partire dagli anni successivi si è iniziata una sperimentazione in diverse ULSS venete, che nell’arco di un paio di anni ha portato al coinvolgimento di 14 istituti, alla formazione di 254 peer educators, alla realizzazione di 227 interventi contando su più di 20 operatori coinvolti e 7 responsabili di progetto in diverse ULSS.

 

Nel 2003, mentre si concludeva la fase sperimentale di “Sfumiamo i dubbi” nell’allora AULSS 13 di Mirano veniva elaborato e coordinato dal SEPS (Servizio Educazione e Promozione della Salute) il progetto “Mosaico”, parte del più complessivo “Progetto Icaro”: Interventi sui Comportamenti a rischio e sull’uso di sostanze psicotrope in ambito scolastico” finanziato con il Fondo regionale di Lotta alla droga nei trienni 2003/2005, 2006/2008, 2009/2011.

 

Tale progetto si proponeva di sperimentare la Peer Education in ognuno dei due poli scolastici di Mirano e Dolo, formando un gruppo di studenti peer su tematiche legate alla prevenzione delle dipendenze (iniziazione all’uso di sostanze psicoattive illegali e delle sostanze alcoliche).

 

Così, accanto allo sviluppo del progetto “Sfumiamo i dubbi”, l’equipe del SEPS aveva predisposto un percorso formativo per operatori e docenti coinvolgendo nella fase iniziale gli operatori di “Contorno Viola” di Verbania, una delle prime realtà nazionali a sperimentare interventi con peer educator. Successivamente era stato predisposto un corso per i nuovi (e all’epoca “temerari”) peer, proponendo una “cassetta degli attrezzi” con materiali da utilizzare nel loro intervento in classe e una dispensa di supporto e approfondimento delle tematiche affrontate.

 

 

Con D.G.R. n. 2865 del 30/11/2010 la Regione Veneto aveva peraltro aderito al Progetto “Guadagnare Salute negli Adolescenti” finanziato alla Regione Piemonte, in quanto capofila, dal CCM Nazionale, che sviluppava all’interno di tale progettualità il progetto “Peer Education – prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili” e a cui partecipavano, con formale adesione, 18 regioni e la Provincia Autonoma di Trento.

 

Nel biennio 2011-2012 grazie alla partecipazione sperimentale di tre Aziende ULSS del Veneto (AULSS n. 4 - Thiene, AULSS n. 9 - Treviso  e AULSS 13 - Mirano, capofila della sperimentazione regionale),  si amplia l’intervento di Peer Education anche alle tematiche legate alla sessualità, infezione da HIV e delle altre malattie a trasmissione sessuale.

 

Con l’approvazione del nuovo Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018, prorogato al 2019 (DGR. 749/2015; DGR. 792/2018) è stato approvato anche il programma 3.PE “Peer Education: prevenzione dei comportamenti a rischio (alcool, tabacco, sostanze psicoattive, HIV/MTS …) negli adolescenti in ambito scolastico”, ponendosi in continuità con le attività realizzate in Veneto per la formazione di peer educators nell’ambito dell’educazione alla salute negli Istituti Scolastici di secondo grado.

 

Nelle Aziende ULSS in cui erano state realizzate queste attività, sono stati formati oltre tremila giovani di varia età, a partire dai 16 anni, molti dei quali si sono inseriti nel mercato del lavoro e alcuni occupano posti di responsabilità in amministrazioni pubbliche.

Gli interventi previsti erano diversi, ma tutti si fondavano sulla capacità dei ragazzi e delle ragazze di trasmettere le loro esperienze e competenze ai coetanei e ad altri membri del gruppo di appartenenza, coinvolgendoli come mediatori riconosciuti, con l’obiettivo di comprendere e valorizzare il ruolo dei peers.

Con il programma 3.PE si punta quindi ad ampliare l’approccio finora realizzato con un accompagnamento metodologico e scientifico sul piano della formazione degli operatori, con la valorizzazione dei peer senior, con lo scambio di esperienze e conoscenze con altre realtà italiane ed europee, lavorando inoltre per la costruzione di strumenti attivi di monitoraggio e valutazione.

Il programma è riuscito in questi anni a rinforzare efficacemente le esperienze di Peer Education nella Regione del Veneto, come importante strategia per affrontare adeguatamente le tematiche legate alla prevenzione dei comportamenti a rischio negli adolescenti in età scolare, passando da un numero iniziale di 57 Istituti Scolastici di secondo grado coinvolti nell’anno scolastico 2015/2016 appartenenti al territorio di 7 AULSS (su 9) a 76 istituti nell’anno scolastico 2017/2018 (con 8 AULSS coinvolte su 9).

 

Un elemento che ha contraddistinto l’esperienza veneta della Peer Education in questi anni è di certo la formazione. Si sono dedicate infatti molte risorse importanti per trasmettere competenze e strumenti operativi ad insegnanti, operatori e peer educator. Per poter ampliare le tematiche in cui i peer possono intervenire in classe sulla prevenzione dei principali comportamenti a rischio, si è reso necessario offrire agli operatori delle Aziende ULSS momenti formativi, strumenti operativi e modalità di tutoraggio ad-hoc. Si sono creati sia corsi di formazioni per operatori, moduli di approfondimenti per insegnanti, e per i ragazzi, a seguito delle esperienze di Peer Education in classe si sono pensati momenti di approfondimento come la Summer School.

La Summer si configura come esperienza formativa residenziale della durata di quattro giorni rivolta ad un massimo di 20 partecipanti per corso selezionati tra i peers che hanno precedentemente svolto i corsi nella scuola e che in questa occasione, grazie ad una equipe multidisciplinare composta da educatori, psicologi e assistenti sanitari ha l’occasione di approfondire i temi di prevenzione e salute.

 

 

[1] Conclusioni e prospettive, di F.Guaita, M.E. Tamag, G. Pellegrini, in Voci di Salute. Quindici anni di peer education in veneto Esperienze, risultati e prospettive. A cura di Giuseppe Pellegrini. Franco Angeli, Milano, 2020 p 142-143

[2] la Peer Education è: «Un Processo in cui giovani formati e motivati propongono attività educative informali o organizzate con i pari (giovani a loro simili in età, appartenenza culturale o interessi».  Nazioni Unite, programma dedicato al Fondo per la Popolazione e la Salute delle Famiglie.

Peer education in veneto: interpeer, summer school e tanto altro, clicca e Ascolta

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